La Oasis S.r.l. è una società di servizi e ricerca e consulenza, che offre assistenza tecnica e strategie d’impresa in molteplici settori commerciali e industriali. La Oasis può essere utile se tra i vostri obiettivi vi è: 1. Lo Finanza Agevolativa Vostra Impresa; 2. La Ricerca e L'innovazione tecnologica per offrire nuovi prodotti al mercato; 3. L'uso di Energie rinnovabili; 4. Lotta biologica in agricoltura. La Oasis progetta innovazione sia per i clienti e per le proprie attività. La struttura operativa aziendale è composta da tecnici interni e si avvale di consulenti esterni, figure professionali esperte nei settori di ingegneria, chimica, biologia, economia, informatica, marketing e ricerca applicata. La Ricerca è un’attività strategica finalizzata a creare progetti d’Innovazione nell’ambito dei nuovi trend di mercato. Investire in Ricerca e Sviluppo significa: migliorare i propri prodotti, crearne di nuovi o migliorare i processi di produzione attraverso lo studio di innovazioni tecnologiche da utilizzare nel ciclo produttivo. Le competenze multidisciplinari di cui si avvale la Oasis, quali docenti universitari, ricercatori, professionisti ed esponenti del mondo dell'impresa pubblica e privata, lavorano a stretto contatto, interscambiando le proprie conoscenze, costituendo in tale modo l’elemento distintivo dell’attività di Ricerca necessario per il raggiungimento di ambiziosi obiettivi.

I nostri clienti sono per lo più nel settore alimentare e della trasformazione dei prodotti agro alimentari ma anche nel settore primario, agricoltura. produciamo insetti per la lotta biologica nel settore castanicolo, corilicolo, nocciolo. Metteremo a breve in commercio dei prodotti per l'agricoltura biologica. Negli ultimi anni lo sviluppo di tecniche per la lotta biologica in agricoltura si sono perfezionate e la Oasis attraverso il progetto BIOTRINE BIOtecnologia nelle colture di eccellenza in Campania: TRIcoderma in limonicoltura e NEmatodi entomopatogeni in castanicoltura, sviluppato nel 2015 intende sviluppare il settore dei prodotti per la lotta biologica e per l'agricoltura ecocompatibile. Nel 2017 ha iniziato una collaborazione con il Dipartimento di Biologia Ambientale (DBA) dell'Università di Sapenza a Roma, la Facoltà di Agraria dell'UNIMOL e l'IPSP del CNR. Le collaborazioni hanno dato vita a un progetto di ricerca e sviluppo intitolato "Sviluppo di prodotti innovativi che inducono resistenza e biostimolante" applicabile nei metodi di agricoltura biologica e integrata (IPM). (Acronimo: POSSIBILE) "della durata di 36 mesi per un importo di 1.335 ml. Il progetto è stato premiato dalla SMAU - Milano nel 2018, nel campo della biotecnologia per l'agricoltura

Di biostimolanti si parla da tempo: il termine è stato proposto per la prima volta nel 1997 per indicare “sostanze che applicate in quantità limitata promuovono la crescita delle piante”. Questi prodotti sono stati a lungo una specie di “Cenerentola” dell’agricoltura, se consideriamo che sia l’Unione Europea che gli Stati Uniti non dispongono ancora di una specifica normativa sulla materia. Eppure quello europeo è il mercato più importante del mondo per i biostimolanti, con circa il 30% del consumo, per il resto distribuito nei vari continenti, dalla Cina, all’Australia, alla Russia, al Nord e Sud America. Il settore dei biostimolanti nel mondo è cresciuto dai 250 milioni di dollari del 1999 ai 2 miliardi del 2017, con la prospettiva di arrivare a 3 miliardi nel 2021. L’Europa muove un fatturato di 500 milioni di euro all’anno, la metà grazie all’export, con 2000 persone impiegate, mentre in Italia la cifra d’affari è di 40 milioni con una crescita annuale pari al 10%. In effetti il nostro paese si configura come leader a livello globale, con investimenti importanti in ricerca e sviluppo e, a differenza dei colleghi europei, una normativa nazionale che, pur se incompleta, colma almeno in parte il vuoto che caratterizza questo settore. Il Decreto legislativo 75/2010, poi modificato il 10/07/2013, fa rientrare i biostimolanti nei così detti Prodotti ad Azione Specifica, definiti come sostanze, diverse da concimi e fitofarmaci, che favoriscono o regolano l’assorbimento degli elementi nutritivi o correggono anomalie di tipo fisiologico. Possono essere applicati al seme, alla pianta o al terreno. Si va dagli estratti di alghe, agli acidi umici, agli idrolizzati vegetali o animali (composti semplici derivati da composti organici), alle micorrize. A seconda del tipo di prodotto si ottengono vari interessanti benefici, ad esempio il miglioramento di germinazione, crescita, allegagione e resistenza agli stress come siccità, salinità e alte temperature. Altri formulati esercitano un effetto positivo sulla rizogenesi e sull’assorbimento radicale dei nutrienti. Altri ancora influenzano la qualità del prodotto, aumentando le sostanze nutraceutiche in frutta e verdura. E’ chiaro che queste caratteristiche rendono i biostimolanti mezzi tecnici molto attuali, in considerazione di alcuni obiettivi dell’agricoltura del XXI secolo, come l’aumento della resilienza delle piante e la sostenibilità delle tecniche colturali. Inoltre, un fattore sempre più determinante è la crescente accettazione ed approvazione dei consumatori all’uso di prodotti naturali in agricoltura. Per questo sia la EU che gli USA hanno finalmente deciso di dotarsi di strumenti legislativi adeguati.